Un libro costruito come un gioco ironico su personaggi di una borghesia napoletana tutta chiusa nelle sue abitudini, in un meccanico ripetersi di incontri, di amori, di occasioni familiari. Ma non mancano squarci di autentica vita napoletana, tracce letterarie, richiami al consumo culturale. Il protagonista, le sue varie compagne e la sorella Barbara disegnano una galleria di “indifferenti”, tutti immersi nella vita come consumo, senza quelle pieghe psicologiche che turbavano i personaggi moraviani. Buona è l'idea di legare l'esito di Gia- nantonio con quello di Barbara.(Giulio Ferroni)Toma tesse abilmente una trama doppia fra Gianantonio e Barbara, fratello e sorella, vittime entrambi di amori falliti. I destini incrociati giocano un ruolo beffardo che conferisce all'intero romanzo il fascino di una sorta di roulette di bugie e verità.(Nando Vitali)