Augusta, 1935. Il Partito nazionalsocialista è ormai salito al potere, e gli abitanti
della Villa delle Stoffe cercano di adeguarsi loro malgrado alle nuove
regole imposte dal regime… o quasi. Perché gli ostinati domestici non riescono
proprio a mandar giù quel ridicolo saluto col braccio teso, per non
parlare delle orribili bandiere con la svastica che devono esporre ovunque.
Intanto anche i signori Paul e Marie Melzer sono costretti ad adattarsi alle
circostanze per il bene della fabbrica di stoffe, che sta cominciando a riprendersi
dopo la lunga crisi economica, e dell’atelier di Marie, che finalmente ha
riaperto riconquistando la sua numerosa clientela. Ma le preoccupazioni non
sono finite: il figlio Leo, che studia musica a Monaco, scopre che le sue composizioni
sono troppo ardite per gli insegnanti, mentre la giovane Dorothea
– con orrore della madre – ha lasciato la scuola per ottenere il brevetto di
pilota. Un ambito tradizionalmente maschile, in cui è difficile farsi strada. Ed
è allora che una vera e propria tempesta si abbatte sulla villa, spazzando via
ogni certezza. Paul riceve un’inaspettata lettera dal suo vecchio amico Ernst
von Klippstein, che lo mette in guardia: i nazisti stanno per introdurre nuove
leggi razziali, e se Paul vuole salvare la sua azienda dovrà divorziare da Marie,
che è per metà ebrea. L’ unica possibilità per lei e per i figli è fuggire all’estero
prima possibile. I Melzer si troveranno di fronte a una scelta gravosa, che
cambierà per sempre le loro vite…