Un diario, un libro prezioso che raccoglie parole
e fotografie di un anno speciale e insieme come
tanti. Da quando, nel 2018, Patti Smith ha
cominciato a condividere su Instagram le
proprie fotografie ha delineato nel tempo una
personalissima estetica che attinge sia al suo
archivio di vecchie Polaroid, con quella loro
particolare atmosfera un po’ struggente, sia alle
immagini rubate con lo smartphone e il loro
nitore ipertecnologico. A Book of Days mette
insieme tutto questo e lo distilla in un racconto
coerente e coinvolgente, dove tra i vari soggetti
– gli stivali, la chitarra Mosrite del marito, un
rarissimo biglietto da visita di Rimbaud, la
calcolatrice inventata da William S. Burroughs
il cui omonimo nipote è stato ispiratore della
Beat generation e mentore della stessa autrice –
si stabiliscono pagina dopo pagina inaspettate
e sorprendenti corrispondenze.
E così si dispongono in una specie di galleria
le molteplici passioni, le devozioni, le ossessioni
e i capricci di una poetessa che ha saputo
infondere una particolare vena elegiaca ma
anche rock in tutta la sua opera. Con più
di 365 fotografie, molte delle quali inedite
e relative ai tempi bohémien degli esordi,
A Book of Days è un viaggio caleidoscopico
nella mente visionaria di un’artista suggestiva
e inconfondibile, una lettura senza tempo
per tempi molto incerti, una mappa ispiratrice
della sua vita come della nostra.