Pubblicato nel 1941 a cura di Elio Vittorini,
Americana propone una scelta antologica
della letteratura statunitense che in quegli anni
stava diventando in Italia e non solo un modello
per gli scrittori più giovani.
Il libro divenne subito un classico, raccoglie
i brani dei più significativi autori americani
– dai primi dell’Ottocento alla fine degli anni
trenta del Novecento – tra cui Edgar Allan Poe,
Nathaniel Hawthorne, Jack London, Willa
Cather, John Steinbeck, tradotti da alcuni
fra i maggiori scrittori italiani come Montale,
Pavese e Moravia. La lingua è semplice e sciolta,
duttile nel misurarsi con lo slang americano,
con la prosa scarna di Ernest Hemingway, con
le parole cariche di significati simbolici di
Herman Melville.
Fu grazie all’introduzione di Emilio Cecchi,
proposta qui in appendice, che il libro poté essere
ristampato dopo il primo sequestro a opera della
censura fascista. Le introduzioni di Vittorini alle
sezioni, proibite a suo tempo dal regime, insieme
alle immagini e alle didascalie originali,
costituiscono un’affascinante interpretazione
dello sviluppo letterario americano e una guida
alla scoperta o alla riscoperta di grandi narratori
e narratrici.