Torino, 1988. Tito Ferretti ha solo quattro anni
quando assiste all’omicidio di sua madre e del
suo amante: è opera del “mostro”, il serial killer
che sta terrorizzando la città e che sarà catturato,
dopo un’indagine serrata, dal sostituto procuratore
Francesco Scalviati.
Sono passati 34 anni da allora. Il ricordo di quei
fatti è lontano, ma il rinvenimento di un cadavere
sfigurato sembra improvvisamente riaprire
l’incubo: è Tito Ferretti. L’hanno massacrato
con un antico spaccaossa, terza vittima di un
assassino che agisce secondo una precisa, feroce
dinamica. C’è un collegamento con il mostro,
e quale? Il commissario Damiano Provera sa
che solo una persona può venirne a capo: Aurora
Scalviati, figlia del magistrato che negli
anni Ottanta seguì il caso del mostro, venuta al
mondo la stessa notte in cui le mani del padre si
macchiarono di sangue. Capace, soprattutto, di
scorgere le connessioni che nessun altro vede,
e farne materia per identificare il killer. Aurora
realizza subito che, anche se non sembrano avere
nulla in comune, le vittime sono state scelte
in base a un disegno preciso. E viene attratta da
due indizi inquietanti: delle inspiegabili incisioni
sulle ossa di Ferretti e un libro misterioso
sulle connessioni fra teoria quantistica e fede.
Mentre cerca di decifrare l’enigma arriva un’altra
notizia sconvolgente: Giorgia, una ragazzina
di dodici anni, è appena stata rapita… È l’inizio
di un viaggio allucinante dove Aurora dovrà ricostruire
un meccanismo perfetto e spietato,
confrontarsi con la potenza della mente umana
e capire, una volta di più, che il passato è l’unica
chiave per penetrare il presente. E l’unica possibilità
di redimersi.