È una mattina come tante, nel gelido inverno di Copenhagen,
quando scompare il piccolo Lukas Bjerre.
Un bambino di soli dieci anni, particolarmente
sensibile e dotato, che non sembrerebbe avere alcun
motivo per essersi allontanato in modo volontario. Il
padre Jens è medico e, nel momento in cui riceve la
telefonata della scuola, la giornalista Heloise Kaldan
si trova proprio nel suo studio. Le indagini vengono
affidate al poliziotto Erik Schäfer. Famiglia, insegnanti,
amici: ogni pista deve essere subito battuta,
perché con l’arrivo della notte le temperature scenderanno
ben al di sotto dello zero e le speranze di
ritrovarlo vivo si ridurranno drasticamente.
Quando nel parco vicino alla Nyholm Skole viene
rinvenuto il cellulare di Lukas, emerge un dato interessante.
Il bambino ha una particolare ossessione, la
pareidolia, un fenomeno per il quale alcune persone
sono portate a vedere dei volti in oggetti inanimati.
Diventa così fondamentale capire dov’è stata scattata
una foto che ha postato più volte sul suo profilo
Instagram e che ritrae la porta di un vecchio fienile.
Se fosse andato lì? Heloise sa di aver visto quell’edificio…
ma dove? Inoltre, i compagni di scuola raccontano
di un signore strano ma gentile, forse un po’
insistente, che regala sempre loro una mela, motivo
per cui viene chiamato l’Uomo delle Mele… Come
rintracciarlo?
Mentre Heloise si trova ad affrontare un difficile momento
con il suo compagno, il giornale per cui lavora
le intima di seguire il caso del piccolo Bjerre, e lei sa
che il burbero Erik non ne sarà per niente felice.
Kaldan e Schäfer si troveranno di nuovo a collaborare
per la risoluzione di questo secondo caso dal
finale del tutto inaspettato. Perché ognuno di noi
si porta dentro cicatrici con le quali prima o poi
dovrà fare i conti.