Monica è una donna giovane e già vedova perché il
marito che amava si è ucciso. Adesso è tormentata
dagli incubi e, per tenersi assieme, è costretta a
prendere psicofarmaci, mentre l’unica soluzione che
ha trovato per sopravvivere è vendersi come escort.
Anche Nicola si aspettava una vita migliore, ma
per tirare avanti lavora in un’officina di gommista,
vende computer usati ed è perseguitato da creditori
senza scrupoli, malavitosi feroci.
Franco, invece, è un uomo che ha una moglie che
ama e un meraviglioso figlio dodicenne, però il suo
lavoro di rappresentante è in crisi e, soprattutto, ha
un tumore e non sa quanto gli resta da vivere.
Che cosa hanno in comune, che cosa unisce i destini
di questi tre esseri umani così diversi e lontani
l’uno dall’altro?
Niente, ma un’incredibile somma di denaro, di misteriosa
provenienza, con la quale due di loro vengono
in contatto, e una serie di coincidenze dovute
solo al caso o al fato, farà sì che i loro percorsi s’incrocino
dando vita a un thriller senza un momento
di pausa, senza un attimo di tregua. In poche ore
tutti si trovano sulla strada, impegnati in una fuga
o in un inseguimento, dove il viaggio è anche lotta,
innamoramento, guarigione. Identificarsi in ognuno
dei protagonisti sarà immediato e inevitabile,
rendendo la lettura di questo romanzo un’esperienza
che unisce una tensione quasi insostenibile a una
profondità morale ed esistenziale rara da ritrovare
nella narrativa d’azione.
Il gioco del destino si compie così, unendo più persone
a loro insaputa, favorendo il successo di qualcuno
e la condanna di altri. Infatti, esseri umani
sconosciuti tra loro, improvvisamente si uccidono
o s’innamorano.
«Il mondo è pieno di gente in salute
che muore prima di un malato al quale non si darebbe più
nessuna chance di sopravvivenza.
Quanto possa durare la vita di ognuno
dipende da uno schioccare di dita,
da una distrazione in autostrada, da un piede messo in fallo,
da una giornata piovosa, da un treno perso,
da una coronaria ostruita e da altri casi fortuiti.
Non è sempre la gravità di una malattia a uccidere,
ma il destino.»