Sono passati anni dallo scandalo che ha segnato
la carriera di Sabina Mondello, dirigente
di polizia, a Roma. Finalmente un nuovo
incarico operativo, premiante, la porta a Verona,
a capo della Squadra Mobile. Appena
giunta in città Sabina si ritrova a gestire il
decesso di uno studente universitario, il cui
corpo viene rinvenuto all’interno della Facoltà
di medicina. Sul momento tutto lascia
pensare a un suicidio, gesto disperato di un
ragazzo troppo giovane: semplice routine per
gli inquirenti. Tuttavia, una serie di coincidenze
inquietanti con altre morti sospette
ed enigmatiche frasi d’addio fanno emergere
un dubbio dapprima latente, poi sempre più
concreto: dietro ai 9 suicidi individuati da
Sabina ci potrebbe essere la mano di un burattinaio,
un sadico trascinatore, un Caronte
che accompagna anime smarrite nell’aldilà.
Solo una mente altrettanto diabolica può
trovare il bandolo di tale matassa intrisa di
sangue: quella di Nardo Baggio, che dal nulla
ricompare a Verona, alterando ogni equilibrio.
Nardo è “Il predatore di anime”, colui
che ha sconvolto la vita di Sabina anni fa, e
che la metterà di nuovo a soqquadro, senza
chiedere il permesso, senza sconti. I suoi approcci,
i suoi metodi, sono discutibili, sempre
al limite, ma nessun altro appare davvero
in grado di dare una spiegazione all’unico indizio
ricorrente, onnipresente, infestante: il
numero 9, che porterà i protagonisti di questo
vortice investigativo indietro nel tempo,
tra i figli dei fiori, le melodie immortali dei
Beatles e una setta demoniaca che seminò
morte e terrore a Los Angeles, nell’indimenticabile
estate del 1969…