Sabina Mondello, dirigente della Mobile di Verona,
riceve il disperato grido di aiuto della famiglia di
Medina, una bambina italo-algerina di 5 anni, trattenuta
con la forza in Africa dal padre Yassine.
Yassine e Rossella si erano incontrati in Egitto e frequentati
per un po’, nonostante il parere contrario
dei genitori di lei. Dal loro amore è nata Medina,
una bimba bellissima con gli occhi del colore del
deserto. Yassine, dopo i primi tempi, si era però rivelato
un uomo violento, egocentrico, inserito nei
giri della droga, dolce e amorevole solo con la figlia.
Dopo due anni dal divorzio, quando Yassine chiede
a Rossella di portare Medina in Algeria dal nonno
moribondo, la madre, ingenuamente, acconsente. Si
accorge presto di aver commesso un tragico errore:
la bambina non torna più, presa in ostaggio dalla
famiglia del padre, e le trattative diplomatiche per
riportarla in Italia si rivelano inutili. Poi, la scoperta
agghiacciante: al sesto compleanno, Medina “sarà
pura”. Subirà, cioè, l’infibulazione, come tutte le
donne di quella famiglia.
Solo una persona può ottenere giustizia e sostituirsi
alle istituzioni quando queste si rivelano impotenti:
Nardo Baggio. Sabina decide allora di attivarlo,
conscia degli scossoni che il suo nuovo ingresso in
campo comporterà, come ogni volta, nella sua vita e
in quella di chiunque cercherà di ostacolarlo.
Una lotta contro il tempo, un thriller senza un attimo
di tregua, tratto da una, tante, troppe storie
vere.