Un pensatore solitario in costante dialogo con il proprio tempo;
un pensatore tanto solitario da aver scritto per tutta la vita senza
mai pubblicare nulla. Allievo di Gentile, Andrea Emo si è occupato
degli argomenti più disparati: dalle grandi questioni metafisiche
(che lo costringono a dialogare con tutti i grandi del passato)
ai temi più spinosi di filosofia politica, dalle sublimi questioni
messe a tema dalla teologia, agli inquietanti enigmi lasciati
in eredità dalle più rilevanti testimonianze dell’arte occidentale.
E proprio alle riflessioni di natura estetica e al suo originalissimo
modo di guardare e rileggere le complesse vicende della storia
dell’arte è dedicato questo volume. Perché, come con Gentile
(il suo Maestro), anche con Emo accade che proprio intorno
agli enigmi custoditi dall’esperienza estetica si giochi la partita
decisiva con la ‘cosa’ stessa del pensiero. Massimo Donà, Romano
Gasparotti e Raffaella Toffolo hanno dunque deciso
di organizzare il volume procedendo dall’universale al particolare
(dai grandi concetti della riflessione estetica alle forme del fare
artistico, sino alla produzione specifica di ogni epoca dell’arte),
in modo tale da riuscire a restituire la potenza di un pensatore
che mai si è lasciato tentare dalle sirene dell’astrazione, ma,
dialogando con l’arte in quanto tale, ha saputo sempre rivolgersi
alla singolarità di questa o quella espressione artistica,
e, nel riflettere sulla singolarità di questo o quel capolavoro,
è riuscito a fare i conti con l’enigma che riguarda in verità,
allo stesso modo, ogni specifica manifestazione di quello
che Hegel avrebbe chiamato “il bello artistico”.