Una nonna, Antonietta Muratori Carducci, una nipote, Letizia
Muratori, una famiglia lungo le traversie della vita, punteggiata,
qui e là, dal piatto della padrona di casa, l’insalata russa o, per dirla
con Antonietta, la maionese. Ogni protagonista di questa opera
corale ha il suo speciale rapporto con la nonna, e quindi con il piatto,
c’è chi non l’assaggia proprio, come Anna, la vicina del piano di sopra,
che arriva due minuti dopo l’inizio della soap (il romanzo) preferita
per non approfittare troppo, da buona nordica, dell’ospitalità; c’è
chi, come la sorella Luciana, assiste seduta a tavola agli interrogatori
tra nonna e nipote nel difficile periodo della separazione da un
marito che la giovane aveva avuto la smania di sposare; c’è chi ha
l’opportunità di assaggiare l’ultima insalata russa, preparata al
contrario delle altre volte solo con verdure fresche e senza artifici per
Severino Cesari che, intento nell’editing di un romanzo recitato come
un rosario, siederà nella casa al mare di famiglia proprio davanti ad
una bella maionese e infine c’è chi, come l’autrice, nell’insalata
russa rivede una vita, i Natali festeggiati il 22 dicembre, i giochi
con i cugini, i lunghi interrogatori e, perché no, la storia di un
rapporto che si intuisce andare ben oltre le pagine di questo libro.