Chi non ha mai provato il desiderio di cambiare vita, sparire,
eclissarsi da chiunque, perfino da se stesso? Sulla soglia
della maturità, deluso da un’esistenza che gli sembra inutile,
il protagonista di questo romanzo abbandona tutto: la città nella
quale ha vissuto, i figli, la professione, persino il proprio volto.
Prima destinazione il Brasile, dove in una clinica compiacente lo
trasformeranno in un altro: John Star è infatti la sua nuova identità,
vissuta in una New York fatta di pochi isolati, labirinto in cui si
rincorrono coffee shop, solitudini e fantasie di evasioni impossibili.
E lì che John Star ricomincia a vivere e dove, quasi a disprezzo del
proprio passato, si mette a fare il taxista, come Robert De Niro
in Taxi Driver, dove va a ballare stancamente, come John Travolta
in Pulp Fiction, dove incontra molte donne che gli scivolano tutte
tra le dita, per distrazione o indifferenza. Ed è in quelle notti
passate a guardare le televendite, nei giorni trascorsi a girare
a vuoto che, quasi per caso, scrive un romanzo. Di successo.
La storia potrebbe ricominciare dal punto di partenza. Ma non
è quello che vuole John Star. Così, il lettore riprende a fuggire
con lui, tra colpi di scena, capitali del mondo e monasteri remoti.
Alla ricerca di un centro perduto.