Il volume raccoglie opere e sezioni di opere greche
e latine che affrontano le vicende della guerra troiana
in modo alternativo all’Iliade omerica.
Dell’opera attribuita al soldato greco Ditti di
Creta, il Diario della guerra di Troia, possediamo
la traduzione latina realizzata da un erudito del III
secolo, Lucio Settimio, che si basa su una traduzione
greca fatta condurre da Nerone sull’originale,
scritto addirittura in fenicio nell’ XI sec. a.C.
Le particolari vicende redazionali di questo testo
preludono a contenuti ancor più sorprendenti.
Il diario di guerra di Ditti cretese è una vera e propria
‘controstoria’ della guerra di Troia, condotta nel
dichiarato intento di ‘smascherare’ l’epica versione
fornita da Omero: Odisseo, spietato, che pensa solo
al bottino; Ettore che non viene ucciso in un duello
ma in un agguato alle spalle, con atto vile, da Achille;
lo stesso Achille che, appena giunto, si innamora della
figlia di Priamo Polissena, e per averla in sposa scrive
delle epistole segrete al sovrano troiano dicendosi
disposto a vendere l’esercito greco; Priamo, sfruttando
questa passione di Achille, lo attira in un tranello
e lo fa uccidere a tradimento; Enea, vigliacco, che
riesce a mettersi in fuga solo con l’aiuto di traditori
greci, dopo la presa della città. Un testo straordinario
per le stravaganti versioni mitiche con cui è ‘riscritta’
la guerra più antica dell’occidente.
La Storia della distruzione di Troia è la traduzione
latina (falsamente attribuita a Cornelio Nepote)
di un’opera attribuita al sacerdote troiano Darete Frigio,
che guarda la guerra con gli occhi dei vinti. Altrettanto
ricchi di riscritture avventurose del mito e colpi di scena
sorprendenti sono gli altri testi bizantini raccolti nel
volume, che dopo duemila anni chiudono il cerchio
sulla tradizione omerica e paraomerica delle vicende
troiane. Infine questa nuova edizione presenta per
la prima volta tradotti al pubblico italiano i nuovi
papiri greci di Ditti recentissimamente scoperti.