Messina, 1904. Alla Palazzata, la magnifica
costruzione che domina il mare avvolgendolo
come un abbraccio, vive Costanza con la sua
famiglia. È allegra, vivace, anticonformista,
ama lo sport e disegnare figurini di moda, e
presto sposerà Alfonso. Il giorno della festa di
fidanzamento, però, la sua esistenza si sgretola:
entrando nello studio del padre, Costanza
scopre con orrore che si è suicidato. Alfonso,
incapace di sopportare lo scandalo, rompe la
promessa di matrimonio e lei precipita in uno
stato di attonito, cieco sconforto. Oltre l’oceano
e lontano da tutto quel dolore scintilla New
York, cuore caotico di un mondo nuovo che
tutti accoglie e tutti, a suo modo, consola. Ed è
lì che Costanza, su invito della famiglia Vitale,
si reca per rimarginare le cicatrici. Proprio
quando si sente pronta per tornare a Messina,
però, le arriva la notizia del terremoto che ha
devastato la città. E si ritrova di nuovo sommersa
dalle macerie: quelle della sua Palazzata,
ma soprattutto quelle che nuovamente le
pesano sull’animo. Cosa resta, dopo che tutto
è crollato?
Napoli, 2012. Lucilla è un giovane e brillante
soprano che arriva al Teatro San Carlo per
l’audizione che forse le cambierà la vita. In tasca
ha una lettera: l’ha trovata per caso nell’appartamento
di sua nonna Rosa e porta la firma
di Costanza Andaloro, una misteriosa ava
di cui nel tempo si è persa ogni memoria. Di
lei si sa solo che ha trascorso gli ultimi anni
della sua vita al Rione Sanità. Sulle tracce del
proprio passato, Lucilla scoprirà una storia
sorprendente e conoscerà la verità più preziosa:
l’unica via per rinascere dalle rovine è essere
fedele ai propri desideri.
Una storia vera, una saga familiare impetuosa,
una figura femminile indimenticabile.