In una notte gelida, un’ambulanza porta in ospedale
una donna investita da un’auto sul ciglio del
bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c’è
una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di
un azzurro glaciale. L’unica informazione che riesce
a dare su sua madre è che si chiama Lena. A
poco a poco, però, lo strano comportamento della
piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo
cognome, né il nome di suo padre, né l’indirizzo di
casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno
li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina
afferma innocentemente, come se fosse la cosa
più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso
per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia
perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire
quelle brutte macchie rosse sul tappeto...
Appena viene avvisato, il commissario capo Gerd
Brühling ha subito un’intuizione: quella donna non
può essere che Lena Beck, la figlia del suo migliore
amico, scomparsa 14 anni prima. Ma c’è qualcosa
di vero in ciò che racconta quella strana bambina?
Come ritrovare la capanna, il fratellino e il cadavere
del rapitore, se davvero è stato ucciso?
All’arrivo dei genitori di Lena in ospedale, una realtà
ancora più sconcertante verrà alla luce. E sarà
difficile districarsi in questa rete di verità, fantasie
infantili, indizi contrastanti.
Un thriller psicologico magistrale che ha letteralmente
travolto i lettori tedeschi e appassionato gli editori di tutto il mondo.