Anno 1442. L’esercito ottomano
al comando di Murad II irrompe
in Valacchia devastando i villaggi.
Tra le capanne divorate
dalla violenza nasce Radu,
un bambino affetto da una rara
forma di anemia che riuscirà
a sopravvivere solo grazie
alla caparbietà di Maria, sua
madre, e a quella della sorella
Anna. I tre sfuggono all’invasione
rifugiandosi nella foresta,
ma l’efferatezza dei lupi
e degli orsi impallidisce dinnanzi
a quella degli uomini. Anna
e Maria si trovano così costrette,
per resistere, a infrangere ogni
regola, e insegneranno a Radu
un’ostinata resistenza
e una ferocia che ha l’impudenza
di rivelarsi necessaria.
La loro è la storia di un esilio,
e di una scalata che rovescia
il potere affogandolo nel suo
stesso sangue. La sopravvivenza
come codice morale, l’amore
come unica gomena.
E a legarli, sopra ogni cosa,
il rito del sangue che Maria
insegna a Radu e che lo tiene
in vita, unendo così il suo destino
di giovane uomo alla leggenda
che porterà Vlad l’Impalatore,
meglio noto come Dracula,
a imporsi nell’immaginario
collettivo. Lorenza Ghinelli
si misura con la letteratura gotica
reinterpretandola, offrendo ai
lettori un racconto nerissimo,
ma anche un potente inno
alla sete di riscatto degli esuli
e alla forza indomita delle donne.