L’acqua circonda Cuba, la protegge e la aliena,
è un dono per chi ama le passeggiate
al tramonto lungo il Malecón e una dannazione
per chi vorrebbe fuggire altrove in cerca
di miglior fortuna.
Mario Conde fa parte del primo tipo di persone:
legato alla sua isola, ai suoi amici, alle bottiglie
di rum condivise nelle serate afose e alla bellezza
fatiscente dell’Avana. Da anni è un semplice
cittadino, ma il tempo trascorso in polizia
ha lasciato un segno ed è per questo che viene
contattato da un vecchio compagno di scuola,
Bobby Roque: derubato di tutto dalla sua ultima
fiamma, uno dei tanti giovani disperati che vuole
guadagnare quanto basta per attraversare
il burrascoso mare che li separa dalla Florida,
l’uomo chiede a Conde di aiutarlo a recuperare
l’unico oggetto a cui tiene, un cimelio di famiglia,
una statua della Vergine di Regla.
Inizia così un’indagine nello spazio di una Cuba
per niente turistica, che nella miseria continua
a vibrare di musica e colori, e nel tempo, fluido
come l’acqua, che scorre a ritroso seguendo
i passi della preziosa reliquia arrivata sull’isola
tropicale dal lontanissimo Vecchio mondo.
Un romanzo ricco di voci, un’indagine che arriva
ai fatti passando attraverso i presentimenti,
un intreccio di vite “squallide e commoventi” come
le storie che Mario Conde avrebbe sempre voluto
scrivere e che Leonardo Padura sempre ci offre.