Ogni carattere ha la sua pizza e ogni pizza il suo carattere: questa è una delle poche
certezze di Manolo Moretti, ex sovrintendente della polizia penitenziaria e ora pizzaiolo
del Gradisca di Galatea a Mare, in Romagna. Moretti ci mette poco a capire se chi ha di fronte è un tipo concreto da Prosciutto e funghi,
un esagerato Doppio salame piccante o un raffinato Bufala con basilico. Ma nemmeno il suo principale Vittor Malpezzi - che, ironia della sorte,
è un ex pregiudicato - potrà mai convincerlo a preparare una pizza con l'ananas sopra.
Nonostante i battibecchi tra Moretti e Malpezzi a proposito di frutta tropicale, le cose in pizzeria procedono a gonfie vele fino a che, proprio
la sera in cui la cameriera Channèl, appassionata di true crime, si è presa ferie, succede qualcosa di eccezionale: la morte fa capolino tra i tavolini del Gradisca e i carabinieri devono aprire un'indagine.
Nell'aria dolce della Romagna di fine estate,
un delitto ci sta proprio come l'ananas sulla pizza: è un corpo estraneo, inquietante, incomprensibile. Ma non è così per tutti: la Channèl, per esempio, è entusiasta di poter finalmente avere a che fare con un vero crimine. E per Moretti, che ha
un passato pieno di segreti e una singolare incapacità di tenersi lontano dai guai, potrebbe essere l'occasione per ammettere che quello dietro il forno delle pizze è un nascondiglio
da cui deve trovare il coraggio di uscire. L'ananas no è l'atto di nascita di un nuovo detective più che mai improbabile eppure carico della profonda umanità di chi maneggia ogni giorno la pasta di cui noi umani siamo fatti.
Con Manolo Moretti, Cavina dà vita a un grande personaggio, capace di infondere a questo giallo tutta l'autenticità, la malinconia e l'allegria
delle nostre estati italiane.