A volte la vita ti colpisce e ti riporta al punto
di partenza. È quello che succede a Tuva
Colmar, professoressa di Italiano che il padre
ha chiamato come un luogo lontano. Aveva
un fratello, un cane e un lavoro che amava:
d’improvviso non ha più nulla se non la sua fiera
solitudine e poche parole incerte, ed è stata
trasferita a occuparsi della biblioteca di istituto.
Ma Tuva è una creatura speciale, armata di una
sottile, tenacissima ironia, di un fiuto da segugio
e della capacità di leggere tra le righe delle vite
degli altri. Così, quando proprio nella sua scuola
accade un fatto tragico e inquietante, solo lei,
forse, potrà far luce sul mistero che si nasconde
nel cuore del liceo.
Con una scrittura vivace, piena di sensibilità,
Elena Campani sceglie la cornice del giallo
per dare vita a un romanzo che scava nell’animo
umano e ci parla di libri e di scuola, dell’impegno
e della dedizione che richiedono a chi li ama davvero. La prof Tuva Colmar, i suoi colleghi,
gli allievi, le chat di classe diventano in queste pagine uno specchio delle nostre paure e delle nostre colpe ma anche della possibilità sempre aperta di sconfiggerle con la capacità di ascolto
e con il coraggio delle nostre fragilità.