Andrea Piemontesi è l’anestesista più esperto dell’ospedale
in cui lavora: ha sangue freddo, esperienza
e quel distacco che gli anni portano con sé. Crede
che nulla possa più emozionarlo davvero. Ma la vita è
sempre pronta a sorprenderci, e negli ospedali questo
è più evidente che mai.
Un giorno lo chiamano d’urgenza in Pronto Soccorso
per soccorrere una donna dal volto tumefatto e dal
corpo straziato. Si chiama Marzia, e il poliziotto che
l’ha portata lì dice solo quattro parole: «È stato il marito
».
Andrea e i suoi colleghi la curano con pazienza, Marzia
si salva e suo marito viene arrestato: ma per i perversi
meccanismi della giustizia, non avendola uccisa
prima o poi uscirà di prigione e lei è certa che tornerà
a cercarla. Questa donna fragile, colpita al cuore
perché ha creduto troppo nell’amore, apre una crepa
nell’animo di Andrea: ora tocca a lui proteggerla, a
qualsiasi costo…
Questo romanzo ci racconta come la medicina d’urgenza
– con i suoi picchi di emozione, di disperazione,
di vitalità – somigli all’amore. Ma al tempo stesso spalanca
i nostri occhi sull’aspetto più terribile dell’amore:
quando il sentimento si trasforma nel suo contrario
e diventa una trappola, da cui è difficile liberarsi
proprio per le ambiguità che porta con sé.
Marco Venturino scrive in queste pagine una storia
di fortissima tensione psicologica che illumina un
tema tristemente attuale. Con il suo sguardo privo
di illusioni ma profondamente umano, ci parla della
fragilità di quanto abbiamo di più prezioso, ci ricorda
che tocca a ciascuno di noi essere vigile perché la
farfalla del bene possa volare in alto.