Nel cosmo di Kurt Vonnegut non ci sono tute spaziali, conti
alla rovescia, lanci di razzi. Tutto questo appartiene alla preistoria.
Migliaia e migliaia di anni dopo i primi goffi tentativi dei terrestri
di andare sulla luna, si viaggia nello spazio in giacca e cravatta
a bordo della propria lussuosa astronave come se si andasse
da Milano a Gallarate in limousine. Il combustibile è la VUDD:
la Voglia Universale di Diventare. E l’unico incidente che può
capitare durante il viaggio è finire in un infundibolo
cronosinclastico non registrato dalle carte: una specie di buco
nero dove le diverse facce della verità s’incontrano e convivono,
dove le nozioni di tempo e spazio non hanno più senso e dove
il protagonista di questo romanzo finalmente capirà qual
è il significato della vita. Costretto da questo incidente
a materializzarsi e smaterializzarsi periodicamente sulla Terra
e su Titano, dove lo aspettano le tre sirene che danno il titolo
al romanzo, il miliardario Winston Niles Rumfoord affianca molti
altri bizzarri personaggi in un romanzo che non è quello che
sembra. Sotto la maschera della fantascienza, Le Sirene di Titano
è una feroce satira sociale in cui l’autore si burla della guerra,
della religione e di tutto ciò che divide gli uomini e li rende
nemici tra loro.