È un normalissimo mattino di metà aprile,
quando il neo-pensionato Harold Fry riceve
la lettera che sta per sconvolgere la sua vita.
Queenie
Hennessy, una ex collega e amica, gli
ha scritto per dirgli addio: si trova, infatti, in
una casa di cura nel Nord dell’Inghilterra e sta
per morire di cancro. Sopraffatto dai ricordi e
dalle emozioni, Harold riesce a fatica a buttare
giù qualche parola per rispondere a un tale messaggio,
ma una volta arrivato alla cassetta della
posta qualcosa lo blocca. Sono passati vent’anni
dall’ultima volta che ha visto Queenie e non ha
mai potuto ringraziarla per quello che ha fatto
per lui, così, spinto da un impulso improvviso e
del tutto irrazionale, decide di andarla a trovare
e semplicemente… comincia a camminare. Si
convince che finché lui camminerà, lei continuerà
a vivere.
Inizia così un lungo viaggio a piedi, mille chilometri
che lo porteranno da Kingsbridge a
Berwick-upon-Tweed, senza scarpe da trekking
né bussola, per non parlare di una cartina o di
un cambio di abiti. Ma nonostante le vesciche ai
piedi e i dolori alla schiena, ogni passo è un’occasione
per rivivere il suo passato e sbloccare i
tragici ricordi che lo hanno sempre più allontanato
da sua moglie Maureen; ogni incontro
una speranza di rinnovamento. La sensazione
di libertà che gli provoca questa avventura nell’ignoto
è inebriante, perché finalmente la sua
vita ha uno scopo e lui non può fallire.
Impossibile non farsi trascinare dall’ottimismo
di Harold Fry, l’anziano impacciato e gentile, la
cui eccezionale storia ci ricorda che tutto è possibile
e che senza amore non si può fare niente
che abbia davvero importanza.