Un triplice omicidio commesso nel 1941 in Dordogna vide accusato e poi scagionato un ragazzo viziato e incostante, Henri Girard. Philippe Jaenada ha studiato l'inchiesta e il processo, scovato nuovi indizi, gettando una luce nuova sulla vicenda con questo romanzo, a metà tra reportage e saga famigliare, che ha vinto nel 2017 il Prix Femina. Una mattina di ottobre del 1941, in un castello isolato in Dordogna, il giovane Henri cerca soccorso: durante la notte il padre, la zia e la cameriera sono stati massacrati a colpi di roncola. Lui è il solo sopravvissuto. Tutte le porte sono chiuse, nessun segno di scasso. Il ragazzo due giorni prima aveva chiesto in prestito ai vicini l'arma usata per il crimine. Dopo l'omicidio dei suoi parenti è diventato a ventiquattro anni l'unico erede delle fortune di famiglia: il castello, numerosi immobili, terreni, milioni in azioni e obbligazioni. Nel 1943, in piena guerra, alla fine di un processo clamoroso e torbido, Henri Girard viene assolto e l'inchiesta chiusa nonostante l'opinione pubblica fosse convinta della sua colpevolezza. Nel 1947 parte per il Venezuela e tornerà in Francia dieci anni più tardi. Porta con sé il manoscritto di un romanzo firmato con lo pseudonimo di Georges Arnaud, "Il salario della paura", che avrà grande successo e da cui verrà tratto un celebre film con Yves Montand. La vita di Girard riserverà ancora molte sorprese, diventerà giornalista, autore di testi teatrali, sosterrà la causa algerina, e morirà a Barcellona nel 1987. Il mistero del triplice omicidio nel castello di Escoire non è stato mai risolto e intorno alla vita dell'unico sospettato è nato un mito di ambiguità nera e demoniaca. Philippe Jaenada ha vestito i panni dell'investigatore e si è immerso negli archivi, ha scovato indizi, ha studiato l'inchiesta e il processo sullo sfondo della Francia degli anni '40. Il suo Girard è un uomo tormentato e brillante, insopportabile e combattivo, un difensore dei deboli e degli sventurati, sempre in guerra con quelli che simboleggiano l'ordine, la serietà, la legge. Da questa immersione profonda nei fatti, nelle parole e nei silenzi, scaturisce un racconto che contamina il reportage con l'umorismo, il romanzo di famiglia con l'arte della digressione, ed è il ritratto fluviale e appassionante dell'intera, enigmatica esistenza di Henri Girard.