Los Angeles, 1942. Norma Jeane è una bambina
timida, colpita dalla balbuzie ogni volta
che deve parlare davanti agli altri, e con una
profonda ferita nel cuore: quella dell’abbandono.
Dopo che la madre è stata rinchiusa in
una clinica di salute mentale, Norma ha infatti
trascorso la sua infanzia saltando da una famiglia
all’altra, covando nel profondo di sé il
desiderio bruciante di trovare una casa che sia
per sempre. Un desiderio che sembra trovare
compimento quando Norma viene affidata
a Grace, archivista della Columbia Pictures.
È grazie a lei, ammirando le star che sfilano
negli studi, che nasce la sua passione per il
mondo del cinema. Ma quando Grace lascia
il Paese per seguire il marito, il sogno di fare
l’attrice si spezza e per evitare un ritorno in orfanotrofio
Norma acconsente alla scappatoia
di un matrimonio combinato con un giovane
vicino, Jim. A soli sedici anni la ragazza si ritrova
costretta nel ruolo della casalinga e della
moglie, lontana dalle scene che ha sempre
sognato di calcare. Jim, però, è spesso assente
e Hollywood continua a esercitare su di lei un
fascino magnetico e un’attrazione ineluttabile
come il destino: un fotografo la sceglie come
modella, e sarà qui, davanti all’obiettivo, che
Norma scoprirà il potere della sua femminilità.
Ora sa che il suo futuro è sotto i riflettori,
ma non immagina certo di diventare un’icona
venerata in tutto il mondo: Marilyn Monroe.
Seduzione e fragilità, sensualità e candore:
i contrasti che hanno fatto di Marilyn la più
grande diva di ogni tempo. Un mito eterno.