"Memorie da una casa di morti" è un romanzo di Dostoevskij scritto dopo aver scontato la pena in Siberia e pubblicato tra il 1861 e il 1862. L'opera è in parte autobiografica e in parte ispirata a situazioni che l'autore ebbe modo di osservare in prima persona. Venne scritta in forma di diario, di cui l'autore, nella prefazione, attribuisce la paternità a un recluso immaginario che avrebbe ucciso la moglie in seguito a un impeto d'odio. Dostoevskij, invece, fu arrestato per motivi politici. Le "Memorie dal sottosuolo" è un romanzo del 1864 diviso in due parti: la prima è intitolata "Il sottosuolo", la seconda "A proposito della neve bagnata". "Il sottosuolo" è un monologo di critica sociale, in cui sono posti alla berlina gli ideali ottimistici della filosofia positivista; "A proposito della neve bagnata" è un racconto in prima persona nel quale l'autore del precedente monologo confessa sordide azioni compiute nella sua vita, a dimostrazione di come persone "istruite" e "a modo" possano essere profondamente abiette. Le due opere hanno in comune l'idea del "sottosuolo" inteso sia nel senso reale che in quello spirituale, ma anche le ragioni profonde del primo Dostoevskij che si pone domande fondamentali, le medesime che poi saranno sviluppate nel più grande dei suoi romanzi, "I Fratelli Karamazov". Due romanzi diversi nella forma e uguali nelle ragioni profonde; due opere che si uniscono in tutte le prospettive di Dostoevskij. Introduzione di Armando Torno.