Il nuovo libro del vulcanico Fabio Picchi, chef, fiorentino doc, conosciuto ben al di fuori della sua Firenze. Scritto sull'onda di una forte ispirazione, come si coglie fin dal titolo che è invito e dichiarazione di intenti, il libro ha l'aspetto fisico di un breviario: è infatti un ricettario dedicato ai vari momenti del giorno, vissuti come piccoli riti, ma anche pretesto per racconti (che narrano di vita e di cibo, di incontri fugaci e di sentimenti profondi, di uomini e di donne), poesie (che parlano di ingredienti ed elementi centrali nelle vite di noi tutti), vere e proprie preghiere (molto laiche e molto spirituali per salutare i cibi dell'alba, del mattino, del mezzodì, del pomeriggio, della sera, della notte). Le 100 ricette di zuppe, sughi, primi piatti, secondi, contorni, tisane... sono state in parte create appositamente per queste pagine, in parte raccolte attingendo dal grande ''serbatoio'' che l'autore ha accumulato nel corso degli anni nella sua esperienza di cuoco, nei suoi viaggi per conventi e per città: ricette annotate e conservate in un cassetto fino ad ora... Chiude il libro un pezzo unico, il testo di ''Diavolacci, Città e Giardini Paradiso'' che l'autore pubblica in esclusiva e per la prima volta, e che gli spettatori-lettori già conoscono come pezzo teatrale portato in scena da lui e Maria Cassi. Una chiusura apertissima, fra prosa e poesia, in cui l'autore sintetizza la sua visione del mondo, del cibo che ne è la metafora, dell'uomo che siamo tutti noi.