A cinquant’anni dalla sua prima edizione ''Retorica e logica'' è ripubblicata in una versione
nuova e ampliata. Dopo mezzo secolo le analisi
svolte da Preti non hanno perso il loro interesse
intrinseco; anzi, mentre la polvere del tempo
si è depositata su molti celebri interventi
che hanno sollevato il problema delle ''due
culture'', lo studio di Preti è emerso in tutta
la sua originalità e importanza teorica.
In quest’opera viene indagata la ''formalità'' specifica di ciascuna cultura, attraverso
la quale è messa in rilievo la struttura antinomica
costitutiva della civiltà occidentale. Antinomia
strutturale e formale che si rispecchia nei modi
di persuadere, dimostrare e provare, i quali
rinviano a loro volta al concreto dei rapporti
umani o a un puro ideale di verità, a quello che
si giudica sarebbe meglio credere o all’opposto
a ciò che riteniamo di dover oggettivamente
pensare, al rispetto per la tradizione e i nostri
maggiori o al rispetto di ciò che è vero.
La formalità dell’antinomia individuata da Preti
si riverbera così nella disamina della polemica
tra umanesimo e scienza moderna, tra retorica
e logica, tra cultura valutativa-normativa
e pensiero scientifico avalutativo, fornendo
un prezioso e fecondo strumento euristico
per scandagliare i nessi storici, strutturali
e antinomici tra le due culture.
La nuova edizione, oltre a presentare un testo
emendato dai numerosi errori e refusi
della prima, ne offre un’inedita ricostruzione
analitica basata sugli autografi pretiani,
integrata con un ricco apparato di note
critico-filologiche che permettono di collocare ''Retorica e logica'' entro il peculiare programma
di ricerca filosofica del neorealismo logico,
sistematicamente delineato e approfondito
da Preti negli ultimi decenni della sua vita.