"Il resto è rumore", raro esempio di best seller che affrontava il tema "esoterico" della musica contemporanea, oltre a conquistare numerosi premi e guadagnarsi il plauso della critica, è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: parlare di musica d'avanguardia ai non iniziati, trasmetterne la passione anche a chi, pur non avendo compiuto studi specialistici, condivide l'amore dell'autore per il suono (e forse anche per il rumore) in tutte le sue forme. Questo nuovo volume di Alex Ross continua tale esplorazione senza limiti e preconcetti, seguendo ad esempio il tortuoso cammino di una semplice linea di basso, il basso del lamento, che attraversa la storia della musica da Monteverdi ai Beatles, passando per la Messa in Si minore di Bach e la Nona di Beeèoven; o ricostruendo le reincarnazioni di una danza che, arrivata dalle colonie spagnole del Nuovo Mondo, viene trasformata da Frescobaldi, resa immortale da Bach e ballata alla corte del Re Sole per riaffiorare nella sperimentazione novecentesca di Ligeti. Accanto a ritratti impressionistici di giganti della tradizione - Mozart, Schubert e Verdi - appaiono profili di icone della musica popolare - Radiohead, Bob Dylan e Bjòrk - mentre dalla Shangri-La dell'eccellenza classica, la scuola del Marlboro, si passa ai quartieri poveri dove insegnanti coraggiosi cercano di formare nuove generazioni di musicisti e strappare la classica al monopolio di un "culto di mediocre elitarismo".