Un racconto commovente ed emozionante, una storia
di riscatto e di tenacia, una cucina, tra Sicilia e Senegal,
che ci abbraccia con le sue ricette. Un racconto di
viaggio, di incontro, di cucine migranti. A corredo delle
parole, le bellissime immagini rendono immersiva
l’esperienza del lettore che potrà incontrare in queste
pagine una donna e una cucina uniche.
Mettiti il grembiule e vieni accanto a
me. Stanotte ho pensato a un piatto che
cucineremo insieme e sarà il nostro piatto».
Io e Mareme ci troviamo fianco a fianco nel
suo regno, la sua cucina, la cucina di quel
luogo magico che è Ginger, quello che lei
definisce il suo quinto figlio.
Sarà il nostro rito di iniziazione.
Perché se davvero voglio mettermi dalla
parte dell’altro, dalla sua parte, per
raccontare la sua storia di donna solare,
determinata e con una voglia pazzesca di
combattere è da lì che dobbiamo cominciare.
«Io penso al riso e tu alle verdure e ai
gamberi. Il riso integrale basmati lo
cuociamo poco al vapore e poi finiremo
la cottura nel latte di cocco bollente con
le foglie di alloro. Taglia a julienne la
cipolla, il peperone e gli sparacelli e mettili
nell’altra couscoussiera. Anche questi
vanno cotti al vapore».
Sono spiazzata, non me l’aspettavo e sono un
po’ in tensione.
Da tempo ho scelto di essere la voce
dell’altro, di scomparire nella narrazione
delle storie di uomini e donne testimoni
e protagonisti, spesso involontari, di
un’epoca complessa. Stavolta, però, è diverso.
Perché Mareme è nera, senegalese (ma ormai
italiana) e musulmana e io sono bianca,
italiana e di formazione cattolica e imparare
a conoscerci è il primo, fondamentale passo.
Lo sa lei e lo so io.
«Scegli la padella, sono dietro di te».
Quale prendo? Mi sento sotto esame.
Allungo il braccio per afferrarne una e lei
con sorriso sornione: «Sei sicura che le
verdure ci entreranno tutte?».
Devo muovermi in uno spazio che non è il
mio esattamente come lei dovrà muoversi
tra pensieri e parole come mai ha fatto
prima d’ora.
Cambio padella e stavolta ho la sua
approvazione.
Mareme sa che devo capire come nascono le
sue creazioni se voglio raccontare come tutto
questo è diventato altro, molto altro.
Crea spesso di notte Mareme. Ha creato
quando si è sentita tanto sconfitta da non
avere più lacrime da versare e crea quando
vince. E adesso, finalmente, ha cominciato a
vincere.