Piero Pelù il rocker, l’attivista, l’anarcoide, il brado, Piero Pelù il cantante, “el
diablo”, il pugile, il gigante: ebbene, dimenticatevi tutto questo e preparatevi
a partire. Sì, perché in questo libro P. scende dal palco, spegne i riflettori e ci
invita a viaggiare insieme a lui, con il coraggio di aprire la porta della memoria
e di avventurarsi fino a dove tutto ha avuto inizio. E appena si ferma per un
momento a riposare, ecco che accanto a lui appare un ragazzino intraprendente,
originale, pieno di domande. Seguendo il dialogo tra l’uomo e il bambino
attraversiamo la storia italiana – dalle trincee della Prima guerra mondiale
agli anni del Fascismo, da quelli della Guerra fredda fino al disorientamento
dei nostri giorni – e quella di un ragazzo pieno di sogni, che in uno scantinato
sul Lungarno ha cominciato a credere in se stesso e da allora è andato lontano.
A ogni pagina incontriamo personaggi indimenticabili, sorridiamo, ci
commuoviamo, e ogni volta che cala la sera sentiamo di aver raggiunto una
consapevolezza nuova: chi non si arrende riesce sempre a conquistare ciò
che conta davvero; chi sa affrontare le difficoltà con determinazione e ironia
non ne esce mai davvero sconfitto, e se anche imbocca una strada sbagliata,
quella lo porterà a scoprire qualcosa di sorprendente. Ma soprattutto, questo
libro ci racconta una vita vissuta al fianco di una delle innamorate più esigenti:
la dea musica, che va amata e alimentata ogni giorno, perché la routine
è la sua peggiore nemica. E perché la musica, come l’amore, è uno dei modi
più strepitosi per cambiare il mondo.
Al bambino che è stato P. confessa: “Se mi fossi dimenticato di te non sarei
stato felice nemmeno un minuto”. Così Spacca l’infinito non è solo il verso
di una canzone, ma anche l’invito rivolto a tutti a non perdere lo stupore e
la fiducia in un universo dove tutto, a saperlo ascoltare, canta insieme a noi.