Montefosco, paese dell’Appennino Tosco-Emiliano,
pochi giorni prima delle elezioni del 18 aprile 1948.
Il silenzio notturno è rotto dal rumore di una moto
lanciata lungo la strada principale, mentre il suo guidatore
canta a squarciagola con un accento straniero.
Questo episodio si ripete per diverse notti, fino a che
in una casa abbandonata viene trovato il cadavere di
un uomo ucciso barbaramente, accanto alla sua motocicletta,
una vecchia Guzzi GT 17 con sidecar.
Bologna, 1972: in maggio le elezioni decreteranno
l’inaspettato successo del Movimento sociale italiano-
Destra nazionale. La giovanissima giornalista
Penelope Rocchi, detta Lope, deve tornare a Montefosco,
dove è nata, per scrivere un pezzo su Ardito
Richeldi, candidato nelle liste del MSI e coinvolto in
uno scandalo legato al finanziamento di gruppi neofascisti.
Ardito è stato ucciso dai colpi di una Ruby,
pistola degli anni ’30 di fabbricazione spagnola ormai
sparita dalla circolazione.
Spagna, 1936. Allo scoppio della guerra civile il comunista
italiano Pedro e l’anarchico Bakunin – fuggiti
dalle persecuzioni fasciste attraverso la Francia – si
sono uniti alle Brigate Internazionali: è qui che Pedro
ha incontrato la militante Golondrina, se ne è innamorato
e con lei ha dato vita alla piccola Maria…
C’è un filo rosso che unisce questi personaggi e le
loro storie: toccherà a Lope Rocchi trovarlo, stringerlo
tra le dita, riavvolgerlo fino a far luce su ogni
evento. Perché solo le donne e gli uomini che sanno
fare i conti con i fantasmi del passato sono davvero
liberi.
Tra la Barcellona insanguinata della guerra civile e
l’Italia degli anni Settanta in cui le ombre nere tornano
a serpeggiare, Francesco Guccini e Loriano
Macchiavelli danno vita a personaggi vividi, indimenticabili,
e ci regalano un grande romanzo sugli
ideali per cui vale la pena di dare la vita, sulla storia
che ritorna su se stessa e sull’amore che resiste.