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L'abete e la betulla, Francesco Vidotto

Ci sono storie capaci di salvare altre storie.” 

 

C’è stato un momento, nel cuore di un bosco, in cui la vita ha deciso di nascere lì dove si credeva impossibile. Ed è così che ha avuto inizio un legame capace di resistere al tempo e a un destino che sembrava già scritto.   

 

Dopo il grande successo di Onesto, torna in libreria Francesco Vidotto con L’abete e la betulla, una favola che diventa metafora della vita, dell’amore e della fragilità che ci rende umani. 

 

Tutto nasce da un seme di betulla che il vento trasporta ai piedi di un abete. Le betulle sono alberi dalla corteccia bianca, che prediligono essere baciati dal sole e che con l’avanzare dell’età tendono a screpolarsi e a perdere le loro foglie. Diversi, invece, sono gli abeti, maestosi sempreverdi capaci di vivere anche per centinaia di anni, radicati in zone umide e dal clima rigido 

 

Abete, memoria vivente del bosco, si prende cura di Betulla fin dai suoi primi germogli, donandole linfa e nutrimento attraverso le radici. E da quel momento Betulla inizia a crescere, stringendosi ad Abete in un abbraccio di rami e foglie. Abete diventa il suo scudo nei giorni di tempesta, una casa accogliente nei giorni di gelo in cui Betulla si addormenta e perde parola e memoria. Betulla rinasce ogni primavera, snella e vibrante, ricambiando l’amore di Abete con i colori della bella stagione. Tra i due alberi, così diversi ma in fondo così presenti l’uno per l’altro, c’è un continuo scambio di protezione e di rassicurazione. 

 

Scorrendo le pagine, ci ritroviamo in un luogo che è rete pulsante di connessioni – quel meraviglioso e curioso sistema sotterraneo che la scienza chiama Wood Wide Web – attraverso cui gli alberi comunicano scambiandosi nutrienti e, grazie a questo sistema, prosperano. 

 

È impossibile, mentre si legge questa storia, non vederci dentro il riflesso della nostra vita. Tutti siamo Abete, che con pazienza ci prendiamo cura delle persone che amiamo; e tutti siamo Betulla, che spesso abbiamo bisogno di sostegno per tornare ad aprirci al sole dopo il gelo che ci ha attraversati. Nessuno cresce da solo, ma la bellezza è ”essere insieme bosco”. 

 

Vidotto è riuscito anche stavolta a donarci una storia che invita a guardare sotto la superficie delle cose, che parte dalla natura di cui è esperto ma che apre a interpretazioni più profonde sul bisogno che abbiamo gli uni degli altri.  

 

Un libro che non ha età, da regalare per questo Natale alle persone che amiamo. 

Francesco Vidotto
Abete è forte e saldo, le sue radici affondano nella terra e i suoi rami più alti dominano la foresta, fronteggiando la maestà delle montagne. Abete vive un tempo fatto di pazienza, dove le giornate sono istanti e gli anni minuti. Nei suoi aghi sempreverdi e nei cerchi di legno del suo grande cuore conserva la memoria del bosco. Un giorno, però, accade una cosa capace di sorprenderlo: il vento porta ai suoi piedi un fragile seme di betulla, quel seme sopravvive sotto la neve e, al disgelo, protende un germoglio proprio verso le sue radici... Tra il grande abete sempreverde e la betulla dalle foglie decidue nasce così un legame indissolubile. Sono vicini, ma possono solo sfiorarsi; lui ricorda tutto, lei invece ogni inverno si addormenta e dimentica le gioie dell’estate: è un amore difficile, il loro, e come tutti gli amori difficili è anche dolcissimo e inimitabile. Francesco Vidotto scrive un racconto delicato e potente che sembra una fiaba ma attinge a recenti studi sull’intelligenza delle piante: gli scienziati stanno davvero studiando il “Wood Wide Web”, una rete sotterranea che mette in comunicazione tra loro le piante del bosco. Queste pagine sommesse eppure piene di poesia ci parlano di noi, del senso della vita, e ci esortano alla semplicità e alla meraviglia, a lasciar rifiorire la gioia di fare foresta insieme.
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