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Recensione "Nascosta tra i fiori", Jun’ichi Watanabe

Immagina d’esser una donna. Sei una donna e sei gravemente malata. Tuo marito, l’uomo che hai promesso di servire per la vita, t’ha tradita e ha disonorato il tuo corpo trasmettendoti una malattia venerea. Trascorri le giornate stesa, con la febbre alta. 

 

La prima ribellione: chiedi il divorzio, perché con quell’uomo non ci puoi più vivere. E chi se ne importa di quel che dirà la gente al villaggio. Torni nella casa dove sei nata e cresciuta, ci torni anche se sconfitta e senza forze. 

 

Poi, la svolta. Un ricovero in ospedale, una cura efficace per la malattia. E l’ennesima umiliazione. Negli anni Settanta dell’Ottocento, in Giappone, i medici sono solo uomini. Ti schiudono le cosce con fermezza, insistono se irrigidisci le gambe, e ti guardano dentro. Alle loro spalle, un pubblico di studenti – maschi – che a loro volta osservano la tua nuda vulnerabilità con occhio clinico e implacabile, la commentano, prendono appunti.  

 

È per questo che spesso le donne non ci vogliono andare in ospedale. Hanno troppa vergogna di farsi visitare. La malattia consuma i loro corpi. Muoiono di poca cura, di vergogna e perché il mondo è fatto su misura dai maschi per i maschi. 

 

Questa è la vera storia di Ogino Ginko, sopravvissuta alla malattia e all’umiliazione, che decide nell’ora più buia della propria notte di dedicare la sua vita al servizio delle altre donne. Se ci fosse una donna medico, infatti, le donne si lascerebbero visitare. Potrebbero curare le loro malattie in tempo. Salvarsi.  

 

Ma siamo negli anni Settanta dell’Ottocento. Nella società altamente gerarchica e di stampo patriarcale dell’antico Giappone. La strada è tutta in salita, ma Gin non si arrende. Non può farlo. Lo deve a se stessa e a tutte le donne. 

 

Con una scrittura coinvolgente e che strizza l’occhio al lettore moderno, Jun’ichi Watanabe ci restituisce un bellissimo ritratto di coraggio e determinazione della prima donna medico giapponese.  

Da non perdere. 

 

Sarah, libreria Giunti di Policoro 

Jun'ichi Watanabe
Giappone, 1867. All’età di sedici anni, la vita di Ginko Ogino cambia per sempre. Nata in una delle più agiate e influenti famiglie della sua zona, viene data in sposa a un uomo che non ha mai visto e che non ama. Quando il marito, dopo ripetuti tradimenti, la contagia con una malattia venerea all’epoca incurabile, Ginko torna alla casa paterna e chiede il divorzio: tutto il contrario di quello che ci si aspetterebbe da una rispettabile donna sposata nel Giappone di fine Ottocento. Ma Ginko non desidera più essere rispettabile, e non nutre più alcun interesse per le rigide convenzioni che per anni l’hanno ingabbiata e avvilita. Ora, ciò che vuole è essere libera. Visitata da uomini nella clinica di Tokyo in cui la madre la porta per le cure, viene trattata con brutalità e pressapochismo da mani che non sanno come toccare il suo corpo. Umiliata e mortificata nella sostanza più intima del suo essere donna, Ginko non è più disposta a sopportare oltre: in un impeto di orgoglio e autodeterminazione, giura che diventerà medico lei stessa, per aiutare tutte coloro che come lei, nell’indifferenza generale, devono affrontare dolore e oltraggi. Ma raggiungere l’obiettivo appare difficile, se non impossibile – dato che Ginko si propone di essere la prima donna a ottenere una licenza medica nella storia del suo Paese. Bestseller da oltre un milione di copie in Giappone, Nascosta tra i fiori è un’incredibile ed emozionante vicenda vera di libertà, riscatto e tenacia, che appassiona e coinvolge fino all’ultima pagina immergendoci nella vita, nelle aspirazioni e negli amori di una donna che ha avuto la forza di cambiare non solo il suo destino, ma anche quello di migliaia di altre e di un Paese intero.
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"Ma Ginko non desidera più essere rispettabile, e non nutre più alcun interesse per le rigide convenzioni che per anni l'hanno ingabbiata e avvilita. Ora, ciò che vuole è essere libera."