L'estate è il periodo ideale prendere in mano quelle saghe familiari rimandate da troppo tempo, per le quali si è atteso proprio il periodo giusto per gustarsele appieno.
Se non l’avete mai letta non potete aspettare oltre: la saga dei Florio, composta dai libri I leoni di Sicilia e L’inverno dei leoni di Stefania Auci (Nord), vi trasporterà a inizio Ottocento nelle vicende di una delle famiglie che hanno fatto la storia del nostro Paese. I Florio si trasferiscono da Bagnara Calabra a Palermo e, partendo dal nulla, in poco tempo riescono a diventare tra i più influenti imprenditori del Mezzogiorno, per poi espandersi anche oltre i confini nazionali. Paolo e Ignazio, due fratelli ambiziosi e inflessibili, da un piccolo negozio di spezie saranno capaci di far fiorire i loro affari, fino alla produzione del marsala e all’invenzione del metodo di conservazione del tonno. Una storia di riscatto sociale e di grandi imprese, in cui le donne della famiglia avranno un ruolo di fondamentale importanza.
Trasferiamoci in America. Ci troviamo precisamente a Chicago nel romanzo di Claire Lombardo Mai stati così felici (Bompiani), una saga familiare emozionante e ricca di colpi di scena. David e Marilyn si incontrano da giovanissimi, e dal loro amore nascono quattro figlie: Wendy, Violet, Liza e Grace. Ragazze molto diverse l’una dall’altra, che crescono con l’esempio di due genitori perfetti e uniti, ma anche con l’ossessione di volerne seguire le orme. Peccato che la vita non sia sempre rose e fiori: i Sorenson sono un concentrato di dolori, incomprensioni, problemi. E come in tutte le famiglie, non mancano gli scheletri nell’armadio, segreti che spesso si tende a nascondere ai figli per non deluderli. Un romanzo che è un vero e proprio viaggio nei sentimenti e nella complessità dei legami.
Torniamo in Sicilia con il romanzo d’esordio di Milena Palminteri Come l’arancio amaro (Bompiani), da subito ai vertici delle classifiche italiane. Con una scrittura raffinata e matura, questa storia ci proietta tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, alternando la scoperta di una verità taciuta e un passato fitto di avvenimenti dolorosi. Carlotta Cangialosi lavora in un archivio notarile, e un giorno ritrova un documento che svela una denuncia depositata dalla nonna paterna, in cui accusa sua madre Nardina di non averla partorita ma di averla comprata. Da qui inizia un’indagine per cercare di rimettere insieme i tasselli di una storia straziante e piena di intrecci. I personaggi di questo libro sono tanti e diversi, dalla giovane Sabedda che cresce dentro di sé un figlio che sa che non riuscirà a mantenere, a Nardina che sposa il nobile Carlo Cangialosi ma ha difficoltà a restare incinta, e poi l’avvocato Calascibetta, il campiere Don Calogero, Gna Bastiana e donna Rosetta… insomma, non possiamo non ammettere che vi ritroverete tra le mani uno di quei romanzi da cui è impossibile staccarsi!
Restiamo in Italia, precisamente in Salento. È qui che è ambientato l’ultimo romanzo di Francesca Giannone Domani, domani (Nord), una storia dal tono nostalgico che parla di legami viscerali, di rimpianti ma anche di libertà individuale e desiderio di riscatto. Agnese e Lorenzo sono cresciuti tra essenze floreali e formule chimiche, i loro ricordi più belli sono legati al saponificio di famiglia, un luogo in cui nonno Renato ha investito denaro e idee, ma soprattutto un simbolo di unione e promesse di felicità. Giuseppe, figlio di Renato e padre dei due ragazzi, eredita la fabbrica senza prenderla veramente a cuore, e sarà proprio la decisione di venderla alla concorrenza a creare una vera e propria spaccatura con i suoi figli, soprattutto con Lorenzo che dimostrerà di essere disposto a tutto pur di non abbassare la testa e riconquistare ciò che di diritto ritiene essere suo. Come in “La portalettere”, romanzo d’esordio della Giannone, colpisce il racconto di una generazione particolarmente ancorata alle proprie radici, capace di compiere scelte coraggiose seppur sconvenienti e socialmente disapprovate.
Infine, Furore di John Steinbeck (Bompiani). Qui troviamo il classico ritratto del sogno americano disatteso: la famiglia Joad, che vive in una condizione di povertà estrema, si trasferisce in cerca di fortuna dalle campagne dell’Oklahoma alla California, la terra promessa, dove sembra esserci lavoro per tutti. Il viaggio lungo la Route 66 è duro, faticoso, seppur accompagnato dal desiderio di un futuro migliore, ma la realtà con cui la famiglia Joad dovrà fare i conti sarà disperata e precaria. Nonostante gli eventi disgraziati che accadranno nel corso del romanzo, il sentimento che emerge è quello della speranza e l’elemento familiare è preponderante. Un libro cult da recuperare assolutamente quest’estate.
Ilaria, Giunti al punto Corigliano Calabro