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Mare Fuori: le letture ideali per chi ha amato la serie tv

Negli ultimi tempi avrete sicuramente sentito parlare di “Mare Fuori”, la serie tv targata Rai che ha raccontato senza filtri i complicati percorsi di vita dei giovani carcerati di un Istituto Penitenziario Minorile napoletano. Ѐ una realtà troppo spesso ignorata, quella di chi deve affrontare le conseguenze delle proprie azioni in un’età che, già di per sé, è costellata di molteplici problematiche. Ecco dunque alcune proposte perfette per chi ha amato “Mare Fuori” e ha a cuore la questione. Storie di scelte sbagliate, di sofferenza e di giudizi affrettati, ma anche e soprattutto di speranza e di riscatto

 

Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro (Andrea Franzoso, De Agostini). Vincitore del premio “Minerva letteratura per ragazzi” nel 2022, questo romanzo di formazione racconta la storia di Daniel che, dopo una delusione sportiva, finisce per percorrere una brutta strada, diventando dapprima un bullo e poi un ladro. Arrivato al Beccaria di Milano dopo l’ennesimo reato, Daniel viene accolto da alcune figure adulte (la sua educatrice, un brigadiere, Don Claudio) che per la prima volta non lo giudicano uno scarto sociale, ma una persona su cui lavorare. Ѐ proprio grazie a loro che il ragazzo ha modo di avviare un percorso di redenzione.

 

Almarina (Valeria Parrella, Einaudi). Elisabetta è l’insegnante di matematica del carcere minorile di Nisida, ha cinquant’anni, non è diventata mai madre come sognava e ha perso il marito da poco. È proprio in questa realtà difficile che la donna entra in contatto con Almarina, una giovane romena sfuggita a una storia di abusi familiari, costretta ad allontanarsi dal fratello, orfana e sola. Le due sembrano conoscersi e riconoscersi in mezzo a quella classe grigia e apparentemente vuota di colori, e insieme affrontano i loro traumi dimostrando a un giudice di poter essere insieme la famiglia che entrambe hanno perso. 

 

Barre. Rap, sogni e segreti in un carcere minorile (Minimum Fax). Le barre a volte non sono solo le strofe dei rapper. Le barre sono anche quelle che coprono le finestre dell'IPM in cui Francesco Carlo detto Kento, autore del libro, lavora come educatore musicale. In questo luogo bisogna conquistarsi la fiducia dei ragazzi e chiedergli il massimo impegno nella maniera giusta. Così i "ragazzacci” di cui tutti parlano diventano i ragazzi di Francesco, quelli cui lui mostrerà che c’è un modo diverso di stare al mondo, un modo fatto di musica e di poesia

 

Le madri non dormono mai (Lorenzo Marone, Einaudi). Diego ha solamente nove anni quando viene arrestato insieme a sua madre. Entrambi vengono accolti in un Istituto penitenziario a custodia attenuata per detenute madri (Icam), un luogo che scimmiotta le fattezze di una casa, ma ha le sbarre. Miriam si rassegna alla condizione di reclusione, iniziando ad aprirsi alle altre detenute, e anche suo figlio inaspettatamente si fa degli amici all’interno della struttura. Il momento di riconsegnare Diego al mondo esterno, però, si fa sempre più vicino e la paura attanaglia Miriam. Resta forse una sola speranza: cercare di ricominciare ogni giorno dal principio. 

 

Tutto chiede salvezza (Daniele Mencarelli, Mondadori). Daniele ha solo vent’anni quando, per una manifestazione di rabbia incontrollabile, viene sottoposto a un TSO e quindi a una misura restrittiva della libertà personale. Durante il suo periodo da “paziente” incontra e conosce a fondo i suoi compagni di viaggio. Paradossalmente Daniele si sente quasi a casa, e si riconosce molto più in quel microcosmo di persone “problematiche” che nella realtà in cui è immerso. Grazie a Gianluca, Mario, Madonnina, Alessandro e Giorgio, Daniele comprende che dalla sofferenza nasce la richiesta di salvezza. Così, dopo aver toccato il fondo, non si può far altro che risalire circondati da chi ci ama.

 

Rita, libraia Giunti al Punto di Catanzaro