Pier Vittorio Tondelli, scrittore, giornalista e drammaturgo italiano, nasce a Correggio, un piccolo paesino della provincia reggiana, il 14 settembre 1955. Esordisce nel 1980 con Altri libertini, un romanzo considerato “luridamente blasfemo e osceno” e che gli costerà un processo per oscenità da cui verrà però assolto. Questo avvenimento, unito all’utilizzo di un linguaggio innovativo, immediato e meno vicino alle regole imposte dalla letteratura, attira immediatamente l’attenzione della critica e del pubblico. Attenzione che rimarrà viva sia per i successivi romanzi dello scrittore, come Pao Pao, Rimini e Camere separate; sia per i saggi, in particolare Un weekend postmoderno e L’abbandono, in cui vengono raccontate le tendenze culturali degli anni ’80.
È importante continuare a parlare di questo autore per via della profonda rottura che ha causato all’interno del panorama letterario e culturale italiano. Il ruolo di Pier Vittorio Tondelli risulta fondamentale non soltanto perché è stato un punto di riferimento per le giovani generazioni già a partire dagli anni Ottanta, ma anche perché è riuscito a innovare e ad apportare una nuova prospettiva rispetto alle avanguardie che lo avevano preceduto. Nelle sue opere si percepisce la forte volontà di indagare il mondo degli “auto-emarginati”, figure precarie sempre in cerca di qualcosa di indefinito, sempre in movimento nella speranza di poter fuggire dall’ansietà e dal senso di vuoto che la monotonia della vita quotidiana gli fa provare. Una quotidianità che è strettamente legata alla provincia, alla voglia di evadere da un ambiente che risulta opprimente ma che, al contempo, ci definisce e da cui inevitabilmente si deve far ritorno.
Un aspetto che, infatti, caratterizza Tondelli è proprio quel suo rapporto di amore-odio nei confronti della propria gente e della propria terra, che sente stretta. Il suo percorso sarà infatti contrassegnato da una costante ricerca di sé e del suo rapporto con la realtà della provincia emiliana, talvolta celebrata e valorizzata, mentre altre volte negata e disprezzata Tondelli, inoltre, ha svolto, all’interno del rigido contesto italiano, un’altra importante funzione. Egli propose un nuovo modo di rappresentare la sessualità e, in particolare, l’omosessualità. Già a partire dal suo romanzo di esordio incontriamo un importante cambiamento rispetto al passato. Troviamo una maniera alternativa di raccontare la figura dell’omosessuale, che si presenta nei vari racconti non più come una vittima ma finalmente libero da qualsiasi schema prestabilito. All’interno dei suoi romanzi si sente forte l’esigenza dello scrittore di trasmettere attraverso le pagine la sua realtà, la generazione che stava vivendo, ossia una generazione disinibita e dissacrante, stanca di nascondersi e mossa da una salda volontà di autoaffermazione. Emblematico è il suo ultimo romanzo, Camere separate, in cui viene indagato il tema dell’amore e dell’abbandono.
Spentosi prematuramente all’età di 36 anni, il suo lascito risulta essere ancora attuale e di ispirazione per le generazioni passate e future. Allo scopo di non dimenticare Pier Vittorio Tondelli riportiamo di seguito le opere, sia di saggistica che di narrativa, da recuperare assolutamente.
Mariachiara e Alessandro, librai di Reggio Emilia